![PATRICIA VAREA MILÁN: dall’archeologia e ricerca alla ceramica artigianale contemporanea](https://stayingvalencia.com/wp-content/uploads/2024/07/coleccionBOTANE-2-4.jpeg)
![PAULA CODOÑER: di fiore in fiore in una primavera analogica senza fine](https://stayingvalencia.com/wp-content/uploads/2024/01/EDITADA-BAJA-CALIDAD.png)
PAULA CODOÑER: di fiore in fiore in una primavera analogica senza fine
Dalle strade di Valencia al One World Trade Center di New York, Paula Codoñer (1991) è riuscita a creare opere d’arte che sorprendono per la loro bellezza mediante uno degli elementi più citati nella storia dell’arte: i fiori.
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Pur non sapendo quali siano i suoi preferiti, Paula aggiunge un nuovo obiettivo alla fotografia floreale: “La diversità dei fiori in termini di forme, colori e strutture dà origine a infinite possibilità e combinazioni visive”, afferma. Ma come lei dice, anche i fiori hanno le loro particolarità: “Prima di scattare la foto bisogna tenere conto della stagione dell’anno e adattarsi alla disponibilità. Durante la sessione, la maggior parte dei fiori è molto delicata e non ama il calore estremo o stare fuori dall’acqua per lunghi periodi di tempo. Il momento successivo alle foto è la parte migliore, perché vengono utilizzati per decorare la mia casa”.
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Il suo lavoro minuzioso eleva notevolmente il soggetto: la misura in cui si vede uno stelo, la direzione della testa di un fiore o la moltitudine di sfondi colorati su cui colloca i bouquet. Allo stesso tempo, osservando il suo lavoro, si scopre un certo impulso a considerare ogni immagine come il ritratto di una persona, un insieme di volti della sua società in cui possiamo sentirci riflessi.
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Ogni sua fotografia è una testimonianza dell’approccio analogico che adotta. Scegliendo di non utilizzare supporti digitali nella creazione delle sue opere, l’artista realizza una trama e dei colori che possono essere ottenuti solo con la pellicola, oltre a godere di un flusso di lavoro più rilassato e consapevole, sentendosi più presente attraverso l’analogico.
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Sul perché una creatrice come lei abbia optato per i fiori, in modo quasi ipnotico, alcuni indizi possono essere trovati nella sua città: “Valencia è soleggiata per la maggior parte dell’anno, il che è stato importante per me quando si è trattato di capire la luce, selezionare i colori: luminosi e allegri”. Un ecosistema che si è sviluppato attraverso l’osservazione diretta in parchi e giardini come Parc Central, Parque de Cabecera, Montforte e Las Hespérides.
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E va da sé che noi di STAYINGVALENCIA sosteniamo sempre i talenti locali, che da Valencia si fanno strada nel resto del mondo.
![PATRICIA VAREA MILÁN: dall’archeologia e ricerca alla ceramica artigianale contemporanea](https://stayingvalencia.com/wp-content/uploads/2024/07/coleccionBOTANE-2-4.jpeg)